Vetroceramica al disilicato di litio 👈

Qual è il materiale più adatto per ottenere la migliore performance sia dal punto di vista funzionale che estetico?

Siamo tutti d’accordo che il restauro dentale deve prima di tutto tenere in considerazione aspetti soggettivi in quanto un tipo di materiale può essere adatto ad un paziente e non tollerato da un altro. Per chi soffre di bruxismo ad esempio occorre un’attenta valutazione per decidere che cosa escludere affinché la funzionalità del lavoro non venga compromessa.

Oggi parliamo della vetroceramica al disilicato di litio che viene considerata particolarmente eccelsa sia per le ottime caratteristiche meccaniche e anche perché essendo ricoperta da una ceramica a base di fluoroapatite assume un aspetto totalmente naturale e quindi facendo centro dal punto di vista estetico.

È particolarmente indicata per il restauro del dente singolo o restauro totale in quanto è una vetroceramica rinforzata dalla buonissima resistenza meccanica, non crea allergie, ha una limitata adesione batterica e quindi è estremamente biocompatibile.

Uno dei suoi principali vantaggi è rappresentata dall’opportunità, ove possibile, di fare un restauro che può essere applicato alla struttura del dente danneggiato ridisegnando la sua normale forma anatomica evitando di limare il dente al fine di ricoprirlo con le corone in metallo ceramica. Il disilicato di litio come può essere lavorato? Sia con i metodi di pressatura classica che con le tecniche CAD CAM (Computer Aided Design-Computer Aided Manufactoring).

Per farlo durare nel tempo occorre effettuare le procedure di limatura del dente in modo corretto rispettando gli spessori massimi e minimi nonché avere il pieno rispetto delle procedure della scelta del materiale da cementazione proprio perché le procedure adesive sono molto sensibili. Nei restauri parziali infatti gli accorgimenti sono necessari per garantire che il lavoro duri nel tempo.